sabato 8 febbraio 2014

Outlast - Recensione no spoiler


SVILUPPATORE:RED BARELLES

GENERE:HORROR

DATA DI USCITA MICROSOFT WINDOWS:4 OTTOBRE 2013

DATA DI USCITA PLAYSTATION 4:5 FEBBRAIO 2014


Inizio con una breve premessa, io AMO il genere dei survival horror, o meglio li amavo quando Capcom e Konami facevano a gara per chi fosse capace far salire le palpitazioni dei giocatori.Anche Square ci provò nel 99' e amalgamando il genere Jrpg a quello dei survival horror, diede vita a quel capolavoro di Parassite eve 2, che ad oggi è anche uno dei miei giochi preferiti.

C'è solo un particolare, per quanto apprezzi le atmosfere, musiche e personaggi legati ai vari brand horror, non sono mai riuscito a provare paura di fronte ai vari  Nemesis o Piramid head di turno.

...Giusto un filo di tensione generato dal primo Silent hill e qualche salto dalla sedia con Resident evil 2, tra l'altro avvenuto sempre nello stesso punto, (maledette braccia zombie che spuntavano dalle assi di legno!!).

Tutto questo era fino a ieri.




Il gioco trattato in questa recensione è Outlast, piccola perla nata dalla fatica di otto persone, uscito per Pc il 4 Settembre 2013 e disponibile per Playstation 4 dal 5 Febbraio 2014, disponibile gratuitamente per tutti gli abbonati Playstation Plus.

La storia di Outlast è piuttosto avida di dettagli, vestiremo i panni di Miller Upshur, giornalista che dopo aver letto una mail che parlava di strani avvenuti nel manicomio di Mount Massive, armato della sua telecamera, deciderà di indagare sui presunti fatti accaduti nel manicomio.

Dimenticatevi dei supersoldati protagonisti del giochi tradizionali, Il protagonista di Outlast è un uomo comune e di fronte ai pericoli le uniche opzioni concesse al giocatore saranno la fuga fino al nascondiglio più vicino, il tutto mentre si sentirà il respiro affannato di Miller, nonché i grugniti dell'antagonista di turno.


Come dicevo all'inizio, unica alleata di Miller sarà la sua fotocamera che oltre a documentare gli orrori che avvengono all'interno del manicomio, gli servirà a vedere nelle zone buie, grazie alla visione notturna, opzione attivabile schiacciando la levetta destra del pad, possibilità che tuttavia va utilizzata con parsimonia per non rimanere senza batterie, presenti sempre in numero estremamente esiguo.

A dire il vero nella mia sessione non mi è mai capitato di rimanere senza, ma vi assicuro che l'ansia generata dalla paura di rimanere senza pile, è un elemento che tende a generare ansia e inquietudine.



In un certo senso Outlast è quanto più di vicino possa essere ad un simulatore di vittima in quanto la scarsa attitudine al combattimento di Miles vi farà sentire impotenti di fronte ai nemici.

Outlast è un prodotto unico e mai prima d'ora mi era capitato di provare disagio di fronte ad un videogioco.

Per certi versi la cosa che si avvicina maggiormente ad Outlast è Martyrs, film horror francese del 2008 che decide di prendere una strada tutta sua rispetto i film hollywoodiani e che divenne un film cult, diventato famoso grazie al passaparola tra appassionati.

Outlast per certi versi segue una filosofia molto simile al film di Pascal Laugier, e va a braccetto col terrore psicologico che inevitabilmente accompagnerà il giocatore fino agli agognati titoli di coda.


IN CONCLUSIONE

Red Barells ha fato vita ad un prodotto atipico facendo centro nel suo intento.
Outlast è un gioco che sconsiglio ai deboli di cuore, tutti gli altri dovrebbero provarlo almeno una volta.




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